
Angelo Burzi, Presidente del Gruppo FI-PDL della Regione Piemonte: "I canali del web 2.0 possono risultare molto utili alla politica a patto che si utilizzino con la massima libertà e responsabilità".
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Torino per il PdL: "Con la condivisione data dagli strumenti web 2.0 si può avviare un processo di scambio di opinioni costruttivo rivolgendosi ad un numero molto ampio di persone, che a loro volta hanno la possibilità di partecipare".
L’On. Daniele Capezzone, portavoce nazionale FI-PDL: "La comunicazione politica deve essere in parte digitale e in parte tradizionale, senza esclusione né dell’una né dell’altra e va organizzata per via prima territoriale, poi tematica ed infine telematica; piuttosto che top down, cioè verticale e generata dall’alto verso il basso, l’interazione dovrebbe essere maggiormente down-down".
Enzo Ghigo, coordinatore regionale FI-PDL: "Se in passato pochi pensatori hanno formulato idee universali, non è ipotizzabile che le prossime vengano create dal basso, magari dalla rete?".
Fabrizio Bellavista, consulente di comunicazione digitale: "Interattività e personalizzazione sono gli elementi fondanti del cambiamento, anche se Internet non soppianterà i vecchi media ma convivrà accanto ad essi. La rete rappresenta una nuova mentalità e un unico ambiente in cui ogni uomo è connesso con il mondo e in cui tutti possono partecipare volontariamente".
Chiara De Caro, fondatrice di Pickwicki.com: "Per quanto riguarda l'utilizzo del web in politica, bisogna ricordarsi che l’Italia è culturalmente diversa dagli USA; il digital divide è profondo sia dal punto di vista territoriale che anagrafico, per cui la sfida che i politici italiani dovranno affrontare sarà quella di portare innovazione e cambiare la mentalità dei propri elettori attraverso l’invenzione e non l’imitazione".
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